Su questo blog

Perchè questo blog? Se avete pazienza proverò a spiegarlo.
I motivi sono soprattutto di due tipi: per me stesso e per il pubblico dei miei 25 lettori, gli stessi lettori che Manzoni ipotizzava per i suoi "Promessi Sposi". Tale falsa modestia gli portò fortuna, io ci riprovo.
Per me stesso: perchè scrivere serve soprattutto a capire, come e forse anche più che leggere ed ascoltare.
E' mettendo nero su bianco il proprio pensiero che questo si chiarisce, prende forma, definisce i propri confini, organizza le categorie, perde alcuni dei suoi caratteri di astrattezza.
Poi per una piccola rivincita personale: da ragazzo avrei voluto fare il giornalista, ma la professione mi respinse due volte. Ora, mentre il giornalismo vive una sua grave crisi, di consensi, di lettori, di credibilità e di utili ( essendosi rovinato soprattutto con le sue stesse mani), il grande nemico del giornalismo tradizionale, il web, mi offre la possibilità di aumentare il rumore di fondo di questa nostra società dell "'information overload".
Infine, per accrescere le mie conoscenze: aprendo un dibattito con chi ha superiore conoscenza della mia sui temi che andrò ad affrontare, spero di ricevere stimoli, contributi ed approfondimenti, semplificando la mia stessa esperienza d'apprendimento. Ne approfitto per chiarire una regola antidemocratica di questo blog: chi abbia solo voglia di "buttarla in caciara" può anche rivolgersi al Tribunale dell'Aia, ma non vedrà pubblicati i suoi commenti.
Per il pubblico: questo seconda motivazione si esprime soprattutto nel nome stesso del blog.
Dirò una semplice banalità, ma il tipico pragmatismo british di Winston Churchill lo portò a quella celebre frase sulla democrazia (" peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle sperimentate fino ad ora") che ancora sintetizza lo stato della democrazia attuale: imperfetta, imprecisa, forse irrealizzata, ma sicuramente la più desiderabile forma di governo.
Come tutte le istituzioni sociali, la democrazia va alimentata, vissuta, declinata nel vivere quotidiano. Oggi sembra che sia diventata una formula buona per i comizi, un vuoto simulacro, ridotta essenzialmente all'esercizio poco convinto del voto.
La contraddizione è che la sua riduzione è frutto del suo stesso successo: dopo i fascismi del '900, chi osa più dichiararsi antidemocratico?
Tanti sono gli aspetti da analizzare della democrazia: prima di tutto, cosa sia, poi, quali forme abbia assunto nella storia, quali fenomeni la attraversino e la influenzino, quali siano gli ambiti, reali e desiderabili, di applicazione della democrazia; per citare solo alcuni dei temi che prenderemo in esame.
Ritenendo che la concettualizzazione e l'analisi di questi aspetti sia quasi interamente assente dal dibattito pubblico, vorrei proporre all'opinione pubblica qualche riflessione, come mezzo per rendere più solida la democrazia reale.
La "crisi delle ideologie" sembra aver portato con sé anche una delle più antiche ideologie politiche, diffondendo il crepuscolo dove tutte "le vacche sono grigie". Vogliamo tornare ad attribuire ad ogni vacca il suo vero colore.

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